MAIOLICHE DI FABBRICAZIONE LOCALE E DI LATERZA
Rilevante interesse raccoglie la collezione delle maioliche di fabbricazione locale : mattonelle murali, pavimentali, albarelli, piatti, anfore databili tra il XVII e XVIII secolo, oltre ad un discreto numero di acquasantiere con diversi oggetti d’uso. Infatti nei primi anni del XVIII secolo Battista Pacichelli nel suo “Regno di Napoli in prospettiva” del 1703, indicava Gravina tra le città più ricche del Regno, ove si lavoravano “maioliche alla moda di Faenza”, e ritiene questa attività molto importante e caratterizzante per la Città.
Nel 1749 il Summonte definisce Gravina “Quella bella e grossa città…” e rileva la presenza ormai di molte fornaci.

MAIOLICHE  DI CASTELLI
La maiolica di Castelli, cittadina dell’Abruzzo, ha avuto grande rilievo nei secoli XVII – XVIII.
La collezione, di proprietà della Fondazione, riveste particolare importanza in quanto prodotta da importanti famiglie di ceramisti quali Grue, Cappelletti, Gentile. I piatti e le mattonelle rappresentano paesaggi istoriati e scene mitologiche ottenuti grazie all’uso di colori caldi e delicati. Essi sono attorniati da una banda di colore verde che funge da cornice.
Degna di nota è la Madonna col Bambino, avvolta in una delicata luce, ottenuta da un soave gioco di candidi colori.