Ma conosciamo meglio il brillante filosofo Massarenti
Dal 2011 è responsabile della pagina «Scienza e filosofia» del supplemento culturale domenicale de «Il Sole 24 ore-Domenica», dove tiene la rubrica Filosofia minima e dove dal 1986 si occupa di storia e filosofia della scienza, filosofia morale e politica ed etica applicata.
È direttore per Mondadori Università della collana «Scienza e filosofia».
È autore di diversi libri a carattere divulgativo, fra i quali ricordiamo il manuale per le scuole Penso dunque sono (con Emiliano Di Marco, D’Anna, 2014), Il filosofo tascabile (2009), Staminalia (2008), Perché pagare le tangenti è razionale ma non vi conviene (2012), Istruzioni per rendersi felici (2014).
Con Il lancio del Nano e altri esercizi di filosofia minima ha vinto il Premio Filosofico Castiglioncello (2007) e il Premio di saggistica Città delle rose (2007). Il Dizionario delle idee non comuni ha ottenuto il Premio Capalbio 2011.Tra le sue ultime pubblicazioni: Perché pagare le tangenti è razionale ma non vi conviene (2012), Istruzioni per rendersi felici (2014), 20 lezioni d’amore
di filosofi e poeti dall’antichità ai giorni nostri (2016), Metti l’amore sopra ogni cosa (2017).
Da un estratto del suo libro
“……….che siamo diventati tutti stupidi non oseremo dirlo. Sarebbe il colmo del politicamente scorretto. Diremo allora che, negli ultimi decenni, il principale vettore dell’intelligenza – un pensiero critico basato su un sapere solido, aperto e antidogmatico – è diventato merce sempre più rara tra i cittadini delle nostre società industrializzate, persino tra coloro che hanno conseguito una laurea. E se fosse proprio il «politicamente corretto», con i suoi annessi e connessi, ad aver contribuito a offuscare la nostra intelligenza? Insieme a Internet è tra i principali sospettati. Dal 2004 si è verificata un’inversione di tendenza, dopo un secolo di ascesa, del celebre «effetto Flynn» che misura l’intelligenza. Che cosa è successo? Mentre in rete si accentuano polarizzazione, tribalismo e esibizionismo morale, nelle università americane, con riverberi su quelle nostrane, censori di destra e di sinistra si contendono il terreno. A farne le spese è ciò che di più prezioso ci ha regalato la civiltà: il liberalismo politico e la capacità di elaborare un pensiero autonomo”