CALECHE POLITO CARRIAGE IN NAPLES (1870 – 1880)
With coat of arms on the doors

Caleche carriage was made in 18th century, has four wheels and it’s famous for its elegance.
For that, it was the favorite one for aristocratic people.
It has two comfortable back seats under the sliding roof and, if necessary, other two unfixed front seats. The double backrest in the front can be reclined so that also passengers in the back have the possibility to sit. Two small doors with a rollable stair lead the passengers in it.
A box with a trapeze-shaped seat for the coachman is also present, including an apronful leather-covered railing with dais for abutments.

In the back there’s an iron object with bits needed to avoid unwanted people. The carriage is provided with two fine candle-shaped lights. There are also two fixed leather front fenders and two more next to the sliding roof.

The wheels are iron made. The towing bar with the rudder’s graft denotes the specificity of the pair attack. The suspension has two elliptic leaf springs both in the back and in the front, the so-called “half telegraph”. This kind of technology allowed the carriage a safe travel on the bumpy roads. On the steel axles the manufacturer’s brand name is marked (G E M & C° London and the numbers V R); it denotes the manufacturer’s care who imported these objects from England in order to provide the clients best functionality and duration.
The wheels have been fixed with two opposite nuts (rigorously numbered)and a bronze hubcap marked with the coach maker’s name. In the box there’s a sumptuous blue fabric that cover “a capitonnèe” both the backrests and the seats as well as the sides and armrests.

Si notano due mantegne per il viaggio e gli agganci in ottone per assicurare la grembiula di cassa in pelle foderata che, a riposo, resta avvolta sullo schienale mobile anteriore; sotto il divanetto posteriore trova spazio un vano delimitato da una paratia sagomata per accogliere attrezzi come la chiave doppia in ferro per il fissaggio dei bulloni alle ruote.

Under the back little couch there’s an hollow delimitated by a shaped bulkhead used to keep pieces of equipment such as the iron key to fix the bolts to the wheels. The box’s dais is covered with a painted and plastered cloth with decorations in black and blue; between the sides and the dais there’s also a blue carpet rimmed in the middle. Finally, under the little couches there are two opposite small pleated aprons with borders; the sliding footboards are equipped with decorative panels when they’re closed, and with leather and carpet when ascending. Inside the sliding roof you can note on the sides the iron turnbuckles, the brass finishes as well as two bronze straps needed for the use of the doors.
LANDAU GALA CARRIAGE 1780-1790
WITH M.S.M. MONOGRAM (Maria Sottile Meninni)

This model takes its name from the borough of Landau in Western Germany.
It’s a modification of the berlin model with a change in the upper part of the box that is provided with two mobile leather shrouds allowing a wide opening. These sliding roofs can be reclined through tension arms. Previous, known models of Landau Carriage are one dated 1592 (Achse Rad und Wagen n° 10, 1995), and another one found in Galles in 1698 (Luking at Carriages 1992). If we want to trace back the origins of the model in Pomarici Santomasi’s Palace, we should analyze some technological parts of it, such as the C-shaped leaf springs (Polignac), whose production started from 1750, or the conformation of the axles and their leads (where the wheels hinge), or perhaps the square big nuts that keep the wheels themselves.

Il veicolo presenta un carro in legno e ferro a quattro ruote ferrate, le anteriori di diametro inferiore alle posteriori per permettere di virare con maggiore agilità. Avantreno e retrotreno sono collegati da una fleche in legno e ferro forgiato che parte dal retro in triplice forma per unificarsi al centro e poi dividersi in due “colli di cigno” dove la sagomatura permette alle ruote interiori di inserirsi per curvare al massimo.

Lo sterzo, in legno e ferro, è circolare e contrapposto a grasso come gli assali che accolgono le coppie di ruote serrate da dadoni quadrati, fatti esclusivamente per il proprio bullone maschio, e i destri chiudono in senso orario e i sinistri in senso antiorario. All’avantreno sono collegati l’innesto del timone, i predellini di salita, la cassetta e la sua pedana, due balestre a C che reggono la cassa tramite cinghioni di cuoio.

Al retrotreno sono collegati il palchetto dei valletti con relativa salita in ferro forgiato, due balestre a C che sospendono il posteriore della cassa sempre con cinghioni in cuoio.
La cassa nella parte inferiore in legno centinato presenta due portelle per l’accesso comprendenti al proprio interno luci mobili (finestrini), vetro con telaio di legno e gelosie mobili (persiane). All’apertura delle porte si notano due montatoi (scalette) a libro in ferro e legno con le quali accedere facilmente all’interno, dove ci sono due divanetti contrapposti a due piazze.

Sul retro un rigonfiamento che nasconde un bauletto porta pistole con accesso celato dallo schienale del divanetto posteriore. Sotto i sedili dei due divanetti si trovano altri due vani con ribalta per attrezzi.
Sul fronte della cassa un vano per contenere luce mobile e gelosia. La parte superiore è composta da due capottes di cuoio centinato reclinabili tramite quattro tenditori in ferro rivestiti di ottone. Nell’anteriore si trovano due ritti in legno reclinabili che alzati formano le guide per il telaio di vetro o per lo scuretto, ripiegati consentono l’abbassamento totale della cuffia. Per l’apertura completa della capotte anteriore è necessaria la rimozione della cassetta ed in questo modo la carrozza veniva condotta a sella sul cavallo sinistro sia di pariglia che per un eventuale tiro a quattro (attacco alla Doumond); si presume che la guida della cassetta avvenisse solo a cassa chiusa. Ai laterali dei soffietti si trovano le sedi per accogliere i finestrini o gli scuretti in fase di salita e al tetto gli elementi in legno in funzione di chiusura con all’esterno due gocciolatoi sagomati, sopra le capottes chiuse un elemento in ferro per il ridosso e tre cicchetti che si vanno a serrare su tre pomoli per la chiusura stabile.

La cassetta è issata su quattro elementi in ferro forgiato, formata da un divanetto con base in legno e ringhiere in tondino di ferro rivestito in pelle, l’imbottitura del divanetto è rivestita all’esterno in cuoio e all’interno in velluto con fiocchi e passamanerie, il cuscino (imbottito di crine come lo schienale) è rivestito di velluto al di sopra e di pelle nel sottostante, guarnisce il tutto una scossalina di velluto. Coordinata al sedile, tramite due ferri sagomati e forgiati sta la pedana di appoggio per il cocchiere, in legno dipinto con un elemento in cuoio che unisce i due ferri in funzione di paraspruzzi. Corredano la cassa due fanali cubici in lamiera verniciata e profili in ottone, vetri molati su due facce, all’interno si trovano due parabole in ottone per riflettere la luce data da due lampade ad olio asportabili con serbatoio e lo stoppino per l’accensione, sono trattenuti alla cassa da due supporti in ferro forgiato. A fianco delle portiere si trovano due maniglie che fungono da cicchetti per la chiusura e due mantegne per la salita in ottone fuso.

Ai quattro lati delle capottes si trovano dodici corone baronali in bronzo dorato che fungono da ornamento e anche da fermo dei cuoi alle centine di legno interne per favorire il ripiegamento dei cuoi stessi. Al retro quattro bande di galloni con fiocchi e fibbie a fingere le mantegne per i valletti in piedi, ai due angoli posteriori della cassa agli attacchi bassi dei tenditori sono fissati i limitatori di spostamento longitudinale che si ricongiungono ad una sporgenza in esterno ai terminali alti delle balestre a C. Questo limitava la cassa sospesa nelle discese.

Altri due limitatori di movimento, sempre in cuoio con fibbie, sono posti sotto il ventre della cassa e fissati alla fleche. I tessuti gallonati presentano quattro mantegne laterali ai divanetti con fiocchi di ornamento, due tasche alla portiere, tre fascioni alza vetro e i pannelli di rivestimento dei due montatoi.
I due divanetti contrapposti sono corredati di schienali gallonati, quattro sedili con galloni e fiocchi con il sottostante rivestimento in pelle. Alla pedana della cassa un rivestimento in finta pelle con appoggiato un frammento di tappeto, quattro frammenti di tappeto alle quattro pedane di salita dei montatoi.

Sullo schienale posteriore si nota un pomolo in bronzo fuso che serve per accedere al porta postole svitando in senso antiorario. Le tinte esterne presentano un giallo solarino e nero con filettature e monogramma M.S.M. Alla vettura è anche allegato il timone originale in legno con relativo gancio in ferro rivestito in ottone per l’attacco della pariglia.